Totem e tribù: da Freud ad oggi … senza tabù
Intervento al Land Art Festival al Furlo del 2016
Un viaggio per immagini intorno a totem e tribù passati e presenti per riflettere sul senso che questi concetti possono avere per aiutarci a capire come trovare nuove forme del legame sociale che consentano la convivenza pacifica a fronte del venir meno del ruolo dello stato-nazione, nell’attuale epoca dominata dal fenomeno socio-politico ed economico della globalizzazione.
La globalizzazione, per effetto delle nuove tecnologie delle comunicazioni (internet, voli low cost, etc.) ha contribuito a porre sempre più a stretto contatto le differenze che caratterizzano le società umane nel mondo, e questo favorisce l’esplodere di nuovi conflitti a carattere globale, troppo spesso gestiti in forma violenta ed armata (dai fondamentalismi islamici, alla guerra finanziaria, alla distruzione dell’ambiente, ai postumi di un colonialismo che continua a mietere vittime tra le società moderne e primitive).
La moderna ideologia neoliberista del “globalismo del mercato” (Steger 2016) ha ormai assunto un ruolo di egemonia culturale, spazzando via le vecchie ideologie di destra e di sinistra, esasperando sempre più i valori dell’individualismo e della competitività
Il mondo moderno è sempre più immerso in totem e tribù, arcaiche e moderne, che alla ricerca continua di identità individuale e collettiva, si rinchiudono in cerchie sempre più piccole tra loro contrapposte
Le dinamiche moderne del potere, le guerre senza sosta, la difficoltà sempre più esasperata delle relazioni tra io/noi e l’altro, nella forma dei rapporti uomo-donna, nord e sud del mondo, e nelle nuove dinamiche dell’immigrazione, pongono con sempre più stringente pressione l’esigenze di individuare nuove forme di regolazione della convivenza tra le differenze.
Audio dell’intervento: