Nel suo articolo “Psicologia clinica: professione e ricerca” pubblicato nel 2006 sulla Rivista di Psicologia Clinica, Renzo Carli, psicoanalista e professore ordinario di Psicologia clinica alla Facoltà di Psicologia 1 dell’Università “La Sapienza” di Roma, propone una definizione di Psicologia clinica come intervento, fondata sull’idea che la psicologia possa avere un ruolo di intervento per il cambiamento della realtà, oltre che di studio e descrizione della stessa.
Questi gli elementi salienti dell’intervento psicologico clinico in tal senso inteso:
- L’intervento si focalizza sulla domanda di chi si rivolge allo psicologo e sul problema che ne sta alla base; non sulla diagnosi di disturbi o disagi.
- L’intervento mira allo sviluppo di chi pone la domanda attraverso il cambiamento delle modalità relazionali difensive che lo ostacolano e non alla guarigione o correzione di deficit; quindi esso si concentra sull’analisi della domanda per rielaborarne il senso insieme a chi la pone, attraverso l’esplorazione e la comprensione di quanto accade entro la relazione che si instaura tra psicologo e consultante.
- L’intervento non ha quindi un senso precostituito basato sulla lettura del problema che motiva la domanda secondo le categorie proprie della teoria della tecnica su cui esso si fonda (ad esempio la specifica dinamica familiare di chi si rivolge allo psicologo nel caso della psicologia familiare, o il sistema di stimoli e rinforzi nel caso della psicologia comportamentale); ma è l’analisi della domanda che ne definisce il senso, attraverso la comprensione del problema che ne sta alla base.
- L’intervento è rivolto a singoli, gruppi, organizzazioni ed istituzioni.
Riferimenti bibliografici
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