Nella sua traduzione sintetica della monografia di Alexander Truslit “Gestltung und bewegung in der Musik” del 1938, Bruno Repp (1993) evidenzia come in questo poco noto e quasi dimenticato lavoro, siano presenti importanti riferimenti alla dimensione di movimento presente nella musica ed al ruolo dell’esecutore musicale nel dargli una forma specifica.
In questo studio sulle reazioni individuali alla musica, emerge come i soggetti, pur non riferendo direttamente esperienze di movimento, mostrino degli stati di tensione che sembrano determinati dai movimenti interni della musica.
In particolare l’esperienza di movimento legata allo sviluppo della melodia sarebbe prodotta dalle sensazioni vestibolari, legate al movimento di tutto il corpo. Il ritmo invece metterebbe in gioco il sistema muscolare e le varie parti del corpo separatamente.
Si evidenzia cosi l’importanza di un’esperienza musicale di tipo corporeo, in cui l’attività muscolare segua l’andamento del movimento interno della musica e, di conseguenza, anche nell’ambito dell’esecuzione musicale emerge l’importanza, non tanto di un’esecuzione tecnicamente perfetta di un brano, quanto piuttosto della capacità di esprimere il moto interno della musica per trasferirlo agli ascoltatori.
BIBLIOGRAFIA
Repp, H. B. (1993). Music as motion: A synopsis of Alexander Truslit’s (1938), Gestltung und bewegung in der Musik. Psychology of Music, 21, 48-72 (Disponibile online all’indirizzo: https://pdfs.semanticscholar.org/7bae/a003ccc5b3b9230d102b3b943cf4b692e1fc.pdf
Truslit, A. (1938). Gestaltung Und Bewegung In der Musik. Berlin-Lichterfelde: Chr.Friedrich Vieweg